accordEnsemble
Il duo AccordEnsemble è composto da giovani musicisti diplomati presso il Conseravatorio Cherubini di Firenze, impegnati in gruppi cameristici ed orchestrali di alto livello.
Il repertorio proposto spazia da trascrizioni di sonate di J.S.Bach ai tanghi di Albeniz e Piazzolla, dagli adagi di Albinoni e B. Marcello alle trascrizioni delle più celebri colonne sonore di Morricone.
Il duo svolge un’ intensa attività concertistica in prestigiose sedi fiorentine come Palazzo Vecchio, il piccolo teatro della Pergola e la Villa di Torre a Monte per il festival di “Suoni e Colori in Toscana”.
AccordEnsemble si esibisce inoltre in famose dimore storiche adibite ad alberghi e agriturismi, come Villa Casagrande a Figline Valdarno, in occasione di concerti serali organizzati dal gruppo “Studiosus”, sedi per congressi e convegni come l'archivio di Stato di Firenze , in occasione di rassegne di poesie e presentazioni di libri, e sedi allestite per mostre di pittura come L'Albergo Palace Borghese in Via Ghibellina a Firenze,qui in occasione della mostra del pittore Andrea Bazzechi.
Il gruppo è specializzato quindi in un repertorio che si adatta sia al concerto che all'intrattenimento musicale.
Elogio della fisarmonica - G. G. Marquez
Non so cos’abbia di tanto comunicativo la fisarmonica che quando la sentiamo ci si stringe il cuore.
Le chiedo scusa, signor lettore, per questo inizio da gregueria. Non mi era possibile cominciare altrimenti un pezzo che potrebbe avere l’ovvio titolo di “Vita e passione di uno strumento musicale”.
Io personalmente, farei innalzare una statua a questo mantice nostalgico, amaramente umano, che tanto ha dell’animale triste. Nulla so di concreto della sua origine, della sua lunga traiettoria zingaresca, della sua irrevocabile vocazione di vagabondo.
Probabilmente ci sarà chi tenterà di salire lungo l’albero inutile di una complicata genealogia musicale fino a trovare, in non so quale ignoto punto della storia, il primo uomo che un bel mattino si svegliò con il bisogno impellente di inventare la fisarmonica.
A noi, signor lettore, nulla di tutto questo interessa.
Dobbiamo rassegnarci a credere che - come tutti i vagabondi degni di questo nome - tale strumento si sia presentato dinanzi ai nostri occhi stupefatti senza certifìcati di nascita e buona condotta.
Ha avuto - questo è indubbio - un’adolescenza dissipata, oscura, fitta di albe turbolente. I suoi migliori anni si sono dipanati nell’angolo anonimo, greve di vapori. di una taverna tedesca. [...] Così, con questa implacabile lezione di umanità, ha continuato a cullare la febbre delle periferie, dispiegando il suo ventre in tutti i porti come qualsiasi incorregibile marinaio. Il valzer francese è passato per i suoi polmoni dicendo quel carico di tristezza, quell’irreparabile malinconia che riempiva di stelle gli occhi delle Mignon e della Margot.
La fisarmonica è sempre stata, come la nostra gaita, uno strumento proletario. Gli argentini hanno voluto imporle rango da salotto ma lei, nottambula inveterata, ha cambiato nome ed ha abbandonato i figli bastardi. Il frac non si confaceva alla sua dignità di vagabonda convinta. Ed è così. La fisarmonica legittima, autentica, è questa che ha preso la nazionalità fra noi, nella vallata del Rio Magdalena. Si è incorporata agli elementi del folklore nazionale accanto alla gaitas, al millos ed ai tamburi della costa. Accanto ai chitarrini di Boyaca Tiolima, Antioquia.
Qui la vediamo fra le mani dei giullari che vanno qua e là recando il loro caloroso messaggio di poesia. Qui indossa il suo vecchio abito da marinaio senza rotta. Poiché so che non le mancano nemici, ho voluto scrivere questo pezzo che ha un inizio e avrà una fine da gregueria.
Ascolti la fisarmonica, amico lettore, e vedrà con quale dolente nostalgia le si stringerà il cuore.
(Gabriel Garcia Marquez - da “Scritti Costieri”, Maggio, 1948)
Non so cos’abbia di tanto comunicativo la fisarmonica che quando la sentiamo ci si stringe il cuore.
Le chiedo scusa, signor lettore, per questo inizio da gregueria. Non mi era possibile cominciare altrimenti un pezzo che potrebbe avere l’ovvio titolo di “Vita e passione di uno strumento musicale”.
Io personalmente, farei innalzare una statua a questo mantice nostalgico, amaramente umano, che tanto ha dell’animale triste. Nulla so di concreto della sua origine, della sua lunga traiettoria zingaresca, della sua irrevocabile vocazione di vagabondo.
Probabilmente ci sarà chi tenterà di salire lungo l’albero inutile di una complicata genealogia musicale fino a trovare, in non so quale ignoto punto della storia, il primo uomo che un bel mattino si svegliò con il bisogno impellente di inventare la fisarmonica.
A noi, signor lettore, nulla di tutto questo interessa.
Dobbiamo rassegnarci a credere che - come tutti i vagabondi degni di questo nome - tale strumento si sia presentato dinanzi ai nostri occhi stupefatti senza certifìcati di nascita e buona condotta.
Ha avuto - questo è indubbio - un’adolescenza dissipata, oscura, fitta di albe turbolente. I suoi migliori anni si sono dipanati nell’angolo anonimo, greve di vapori. di una taverna tedesca. [...] Così, con questa implacabile lezione di umanità, ha continuato a cullare la febbre delle periferie, dispiegando il suo ventre in tutti i porti come qualsiasi incorregibile marinaio. Il valzer francese è passato per i suoi polmoni dicendo quel carico di tristezza, quell’irreparabile malinconia che riempiva di stelle gli occhi delle Mignon e della Margot.
La fisarmonica è sempre stata, come la nostra gaita, uno strumento proletario. Gli argentini hanno voluto imporle rango da salotto ma lei, nottambula inveterata, ha cambiato nome ed ha abbandonato i figli bastardi. Il frac non si confaceva alla sua dignità di vagabonda convinta. Ed è così. La fisarmonica legittima, autentica, è questa che ha preso la nazionalità fra noi, nella vallata del Rio Magdalena. Si è incorporata agli elementi del folklore nazionale accanto alla gaitas, al millos ed ai tamburi della costa. Accanto ai chitarrini di Boyaca Tiolima, Antioquia.
Qui la vediamo fra le mani dei giullari che vanno qua e là recando il loro caloroso messaggio di poesia. Qui indossa il suo vecchio abito da marinaio senza rotta. Poiché so che non le mancano nemici, ho voluto scrivere questo pezzo che ha un inizio e avrà una fine da gregueria.
Ascolti la fisarmonica, amico lettore, e vedrà con quale dolente nostalgia le si stringerà il cuore.
(Gabriel Garcia Marquez - da “Scritti Costieri”, Maggio, 1948)
Curricula Musicisti
Anna del Perugia
nata a Firenze il 21/12/1982 si diploma con il massimo dei voti presso il Conservatorio di musica Luigi Cherubini di Firenze, sotto la guida del M° Settimio Guadagni. Si perfeziona con Alain Meunier, Vittorio Ceccanti e Enrico Bronzi. Studia inoltre per quanto riguarda il repertorio cameristico con il Trio di Trieste presso l'Accademia Chigiana a Siena, Piero Grazzini e Pier Narciso Masi . Effettua numerosi concerti sia da solista sia in formazione da camera in prestigiose sedi fiorentine come il museo di San Marco, il museo Stibbert, Poggio Imperiale, Villa Caruso, Palazzo Borghese, la chiesa di Orsanmichele, il Piccolo Teatro del Maggio Fiorentino e il Teatro della Pergola. Nell’ anno 2000 risulta vincitrice del concorso Sanremo Classica. Nel Luglio 2004 studia a Parigi presso l’Academie International de Mousique con Emilia Baranoska e Emile Naoumoff. Insegna violoncello presso la Scuola di musica della Diocesi di Firenze e la scuola di musica Doron a Firenze. Nel 2009 insegna violoncello presso la scuola elementare statale “G. Pilati”. Dal Giugno 2007 collabora con l’orchestra da Camera Fiorentina, con l’ orchestra Nuovi Eventi Musicali e la Oversea Orchestra con la quale ha eseguito numerose registrazioni e concerti. Attualmente frequenta il biennio di specializzazione di violoncello presso il Conservatorio Cherubini di Firenze.
Luca Sganappa
nato il 16/10/1978, ha conseguito, con il massimo dei voti, il diploma di fisarmonica presso il CDMI (centro didattico musicale italiano). Dopo aver vinto alcuni concorsi nazionali a S. Cesareo (RM) 1999 e 2000 ed a Loreto (AN) 2000, e' entrato nella classe di fisarmonica presso il conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze, sotto la guida del M° Ivano Battiston.
Dal 2001 fa parte del quintetto "Quintaessencia", specializzato nell'esecuzione di musiche di Piazzolla, inoltre si esibisce con il trio fisarmonicistico "Esperanto"e il quartetto del Conservatorio con cui si è esibito alla trasmissione televisiva "Uno mattina" su Rai Uno. Ha vinto nel frattempo altri concorsi come il Premio musicale associazione dimore storiche e il concorso riviera etrusca. Nel 2006 si è diplomato con il massimo dei voti in fisarmonica presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze.
Dal 2001 fa parte del quintetto "Quintaessencia", specializzato nell'esecuzione di musiche di Piazzolla, inoltre si esibisce con il trio fisarmonicistico "Esperanto"e il quartetto del Conservatorio con cui si è esibito alla trasmissione televisiva "Uno mattina" su Rai Uno. Ha vinto nel frattempo altri concorsi come il Premio musicale associazione dimore storiche e il concorso riviera etrusca. Nel 2006 si è diplomato con il massimo dei voti in fisarmonica presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze.
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